CONVEGNO IFE | SPORTLAND

16/11/2019

Ospiti d'eccezione, storie e aneddoti


Si può allenare la personalità? È un talento innato o una qualità da formare?
Abbiamo provato a rispondere stamattina al convegno ife | Sportland. Tanti relatori d’eccezione (da Massimo De Paoli a Roberto Colacone) hanno portato sul tavolo della discussione le loro esperienze e i loro aneddoti.

Tiziano Crudeli ha aperto le danze, lanciando una provocazione: «La personalità o ce l’hai dentro o non ce l’hai». La provocazione è stata raccolta prontamente da Massimo De Paoli. L’allenatore ha cambiato leggermente prospettiva: «Non è facile definire cos’è la personalità. Io credo che ognuno abbia la propria personalità. Il ruolo del mister o del direttore sportivo consiste nel capire la personalità di ogni singolo giocatore. È tutta una questione di comunicazione: bisogna saper comunicare, bisogna comunicare con il giusto messaggio, bisogna sapere a chi si comunica».

«Non si può non comunicare», dice Francesco Guareschi. Il Responsabile del Settore Giovanile del Piacenza Calcio ha citato un assioma della comunicazione per sottolineare l’importanza di una media policy nei club. «Un giovane calciatore professionista deve essere un esempio da seguire. Lui stesso deve sentirsi questa responsabilità e comunicare sui social e in ogni occasione in quanto tale. Anche questa è personalità».

La personalità è un tema che riguarda da vicino il Settore Giovanile, dove i giocatori vanno scelti in anche base al carattere. La componente mentale è determinante nella valutazione di un ragazzo. Prima di decidere (verbo che deriva dal latino “caedere”, ossia tagliare) serve tempo: «Dobbiamo avere pazienza», sostiene Roberto Colacone (Responsabile Settore Giovanile AC Monza), «i giocatori vanno capiti e non tutti si esprimono in un anno. Io, per esempio, ho avuto due anni per crescere definitivamente. Se il Parma non mi avesse dato quei due anni di fiducia, probabilmente non sarei diventato un calciatore. Oltre all’impegno dei club, serve anche una politica di sostegno ai giovani. Oggi un ’98 non può essere considerato “vecchio”».
Personalità per Colacone (che ha giocato in 17 squadre diverse) è anche capacità di adattarsi. E' una visione molto simile a quella di Francesco Lavorato. Il Direttore Commerciale Italia di Limonta Sport è stato un ottimo giocatore di pallavolo. Ha esposto la sua esperienza, parlando del suo allenatore Velasco: non esistono alibi, non bisogna cercarli. Velasco, inoltre, era un abile comunicatore: stimolava la squadra a suon di esempi e aneddoti per trasmettere conoscenze e toccare le corde giuste.

 

Il convegno ife Sportland è stata l’occasione per presentare il catalogo 2020: scopri i tornei giovanili e amatoriali della nuova stagione.
Clicca QUI