HSM, LA STORIA DI DILLY

06/05/2020

Intervista esclusiva al fondatore


Il nostro approfondimento su HSM si chiude con un’intervista esclusiva a Dilly, fondatore della squadra (che è molto più di una squadra). Con lui abbiamo ripercorso gli inizi e le tappe fondamentali della storia del team.

 

Come nasce l’idea HSM? Come ti è venuta l’idea?
Dopo essermi preso una piccola pausa, ho ricominciato a giocare a calcio nel circuito amatoriale. La mia prima squadra era un gruppo di fenomeni, come Serventi, Dani Rossi…
Lì ho conosciuto il mondo dei tornei e ho deciso si creare una squadra tutta mia. Così è nata la prima HSM con Mobilia, Reina, Gregorio e Gabriele Leotta, Di Iulio, Giacomini, Jessie Juana, Scattaruzza, Muselli.

Il processo di crescita è stato costante.
Sì, perché nel mio DNA c’è la competitività. Volevo vincere: ho cercato di migliorare costantemente la squadra, alzando il livello di qualità.
Il secondo anno eravamo già diventati un’ottima squadra. È arrivato per esempio Carlo Trolli, uno che per chilometri effettuati è il primo nella storia di HSM.

Dopo il calcio a 7 è arrivato il calcio a 11.
Io nel frattempo mi ero trasformato in difensore alla Chiellini e giocavo con la Longobarda nel campionato a 11 Sportland. In HSM eravamo talmente tanti a 7 che ho deciso di iscrivere HSM nel campionato Sportland a 11. Una sola partitella a settimana non bastava.

Cosa cambia nel calcio a 11?
Nel calcio a 11 se vuoi fare le cose fatte bene, ti serve una grande organizzazione. Ti serve un mister per gestire la squadra sia a livello tecnico-tattico sia a livello di spogliatoio (scelte, convocazioni, titolari, sostituzioni…). Ze Roberto mi ha presentato Bettinelli: quando l’ho conosciuto, ci siamo trovati bene da subito.

Avete avuto un impatto straordinario.
I primi due anni a 11 sono stati fantastici. Avevamo una squadra fortissima: le due vittorie consecutive lo testimoniano. Ma non abbiamo vinto solo i campionati: nel 2013/14 e nel 2014/15 abbiamo portato a casa anche la Coppa Primavera.

Un ricordo e un aneddoto.
È davvero difficile individuare un ricordo. Ce ne sono troppi. Ecco, ricordo con piacere la prima super finale del calcio a 11 con i Warriors. È stata una vittoria spettacolare.
Un aneddoto? Ci siamo presentati alla finale del campionato con i Warriors del secondo anno senza portiere. Si è proposto di andare tra i pali Matti, cioè è andato in porta un attaccante fortissimo. Il gruppo si è compattato nell’emergenza e i nostri avversari non hanno fatto un tiro in porta.
HSM è stata una squadra unica: un gruppo di veri amici dentro e fuori dal campo.

La tua TOP 11?
Non posso farla. Sono passati da HSM 100 giocatori e almeno 40 sono stati pedine fondamentali.

 

 

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