SPORTLAND REWIND: GRUPPO GORLA

07/05/2020

Quella finale storica con A Team Square


Il “3”, a detta di molti, è il numero perfetto. Con tre titoli provinciali in bacheca Gruppo Gorla ha realizzato un tris da favola: Matteo Rossi e compagni per lunghi tratti hanno incarnato la perfezione del calcio a 11 Sportland.

Il primo trofeo è stato conquistato nella stagione 2012/13. Dopo il secondo posto nella regular season di serie A dietro i Warriors, i Gorla boys hanno regolato in semifinale i Certenotti (6-5 ai rigori) e nella finalissima l’ATeam Square, 1-0 con gol decisivo nel primo tempo di Catalano.
Il bis si è materializzato nel 2015/16: primo posto nella serie A, vittoria in semifinale per 1-0 contro l’Immobiliare Self e successo finale allo stadio Brianteo di Monza con un 3-2 contro i Warriors (reti di Matteo Rossi, Ciardi e Lombardo).
Un anno dopo i biancoblù hanno calato il tris. La stagione 2016/2017 è stata un’autentica prova di forza. Il dominio assoluto nella serie A è stato legittimato nei playoff contro Dinamo Del Grosso (1-0) e HSM nella finale di Novarello (5-3 ai rigori).

In questo triplete qual è il successo più dolce nella memoria di Gruppo Gorla? Gianluca Gorla non ha dubbi.


Mi viene in mente la finale del campionato del 2013 contro A Team Square. Noi arrivavamo da un percorso altalenante, con il secondo posto nella serie A, con molti scontri diretti vinti, ma tanti punti lasciati per strada per mancanza di concentrazione e prestazioni con poca grinta. Anche nella semifinale contro Certenotti avevamo faticato e sofferto, qualificandoci solo ai rigori, con una prestazione maiuscola del portiere, che se non ricordo male, non era nemmeno il titolare.
 

E poi la finale. Cosa si diceva nella vigilia della finale?
Arrivavamo un po’ cotti, contro una squadra di ragazzi, l’A Team Square, alla prima partecipazione nel campionato di calcio a 11. Non ci eravamo mai affrontati perché loro erano nella serie B élite, dove avevano chiuso al primo posto. Poi nei playoff loro avevano passeggiato, stravincendo la semifinale contro la corazzata Warriors, prima con merito nella nostra regular season.
Devo dire che noi eravamo dati da tutti per spacciati, perché dovevamo affrontare una squadra molto più allenata, con alcuni ragazzi in orbita Milan. Forse proprio questa è stata la scintilla decisiva: non ci piaceva sentire che tutti ci davano per sfavoriti. Quest’atmosfera esterna ci ha compattato internamente e ha tirato fuori il meglio dello spirito di gruppo, che ci aveva un po’ abbandonato durante il campionato.”

Come è andata a finire?
Siamo entrati in campo consapevoli di quello che ci aspettava: eravamo pronti, avevamo preparato bene la partita. Abbiamo usato una strategia risultata vincente. Abbiamo marcato a uomo a tutto campo le loro fonti di gioco. Loro probabilmente non si aspettavano di trovarsi di fronte una squadra così organizzata e combattiva: non sono mai riusciti a trovare le contro misure per proporre gioco.
L’unico libero da ogni compito di marcatura era Catalano, il nostro fantasista. Proprio lui ha rotto l’equilibrio con un bellissimo goal. Il risultato di 1-0 è rimasto invariato sino al triplice fischio. È stata una battaglia molto fisica, anche se sempre molto corretta.
Abbiamo vinto meritatamente, ribaltando ogni pronostico, con una prestazione di squadra esemplare. Purtroppo poi i nostri avversari non si sono più iscritti al campionato a 11 e non abbiamo potuto riaffrontarli. Credo proprio non si aspettassero di perdere.

Cosa vi rimane dentro di quella serata?
È stata una delle vittorie più sentite e più belle dei 3 campionati che abbiamo in bacheca, proprio perché inattesa. È stata la certificazione che la forza del gruppo e l’umiltà del sacrificio vincono sempre sui singoli, anche se si tratta di individualità fortissime. E questo dovrei ricordarlo più spesso ai miei ragazzi.
 

 

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