SPORTLAND REWIND: TERZUOLI
La City Cup 2010/11 è una storia di amicizia
Il calcio amatoriale ha un grande pregio: ti permette di giocare con i tuoi amici. E il rapporto di amicizia nella vita di tutti i giorni si vede, si percepisce all’interno del campo. E nascono così delle storie belle, da raccontare, che non se ne andranno mai dal cuore di chi le ha vissute.
È il caso di Daniele Terzuoli, che ha aderito al nostro Sportland Rewind e ci spiega la dicotomia calcio amatoriale-amicizia.
Mi ricordo che nel 2010/11 ho partecipato per la prima volta a un campionato di calcio a 5 della FIGC. Avevo 18-19 anni ed ero un under nella Meneghina Calcio. Devo ammettere che è stato un anno difficile, tanto che siamo retrocessi. Eravamo reduci da una stagione complicata, amara. Come capita spesso, in primavera/estate ci siamo buttati sui tornei amatoriali. Non avevamo particolari aspettative. Ci iscriviamo alla City Cup e arriviamo in finale: sfidiamo l’ASD Sportleague. Passano in vantaggio loro. Noi rimontiamo e ci portiamo sul 3-1. Ma non è finita: accorciano le distanze. Siamo sul 3-2. Dobbiamo difenderci. Il mister, nel momento più importante della stagione, dà fiducia a due giovani: siamo io e il mio amico di sempre. È Luigi Pistone, il ragazzo con cui sono cresciuto perché a due passi da casa mia. È stato bellissimo vivere quegli attimi con lui. Siamo riusciti a difendere e a resistere. Abbiamo vinto la City Cup. La soddisfazione non è tanto per la vittoria in sé, ma per i compagni (uno in particolar) con cui è arrivata.
Io e Luigi siamo ancora compagni di squadra. Negli ultimi 20 anni avremmo giocato solo 10 partite separati. Ora vestiamo la maglia di Grappa & Vinci in Serie B2. Quest’anno i risultati sono stati altalenanti, ma va bene lo stesso. Quello che conta è il gruppo. L’amicizia.
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