CAMPIONATO CALCIO A 5
Calcio a 5 - Maschile

SPORTLAND IDENTIKIT: GALOPPINI

20/04/2020

Atalanta, eleganza, passione e Impronta Birraia


Ha una qualità tecnica disarmante. Fa sembrare tutto semplice, anche delle giocate difficilissime. Spesso dà l’impressione di impegnarsi al 50%: in campo è sereno e tranquillo, proprio come quando lo incroci fuori dal campo nel pre o nel post-partita. Alessio Galoppini è uno dei top player assoluti del circuito Sportland. E se non fosse per quel ginocchio spesso dolorante e sempre protetto da una fascia bianca, chissà cosa ci farebbe vedere…

 

Il Galo è elegantissimo. È il classico giocatore bello da vedere. È quello che ti fa innamorare del calcio, perché ti lascia a bocca aperta. L’eleganza dei movimenti è accompagnata da una grande esplosività: è dotato di un tiro potentissimo, che gli permette di essere letale da fuori area e nei calci da fermo. Va detto che Alessio, a differenza del fratello Luca che è un giocatore duttile e di sacrificio, non è un attaccante moderno che si abbassa per difendere. Rimane lì davanti, ma quando gli arriva palla comincia un’altra musica. Una sinfonia. Sa addomesticare qualsiasi tipo passaggio, anche quelli più sporchi. Se è marcato e spalle alla porta, in un attimo è occhi negli occhi col diretto avversario. Non è un malato di gol (ne ha realizzate 76 in totale nel circuito Sportland): gli piace l’assist, mandare in porta i compagni. Più la giocata è complicata, più la prova, come a dire «Ehi guarda cosa so fare». La sua fragilità fisica è un tassello che completa il suo puzzle. Galoppini è una pietra preziosa, che va ammirata, trattata con cura e raccontata.

Alessio cresce e si forma calcisticamente nel Settore Giovanile dell’Atalanta. Nella Primavera nerazzurra giocava con un certo Jack Bonaventura. Ai tempi è l’unico giocatore senza procuratore: la sua passione è sempre stata superiore a qualsiasi idea di business. Si rompe il ginocchio, ma non si abbatte. Affretta i tempi di recupero e torna. Quel maledetto infortunio, però, non lo abbandona e si presenta di nuovo alla sua porta. Lui lo sa, ma preferisce portare a termine la partita. La sua carriera poi prosegue nei dilettanti e anche nel circuito amatoriale di Sportland. È qui che noi lo conosciamo e ci innamoriamo subito della sua classe. Si è preso con la qualità che gli appartiene la maglia numero 10 dell’Impronta Birraia. Ha sposato il progetto di Zaghini e Reale: per 6 mesi ha lavorato a Como, ma non è mai mancato all’appuntamento serale infrasettimanale. Per i compagni, per giocare la partita di campionato (Serie A GFL) si faceva circa 50 chilometri.

Chiudiamo con una curiosità “filosofica”. Sostiene che il difensore sia un’attaccante scarso.

 

Godiamoci una delle sue migliori prestazioni